Il Governo pronto a riorganizzare la distribuzione degli uffici giudiziari. Mumolo: “A rischio le sezioni distaccate di dieci comuni, con inevitabili ripercussioni sui cittadini”

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo ha presentato all’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna un’interrogazione a risposta scritta sulla riorganizzazione della distribuzione degli uffici giudiziari sul territorio regionale.

“Lo scorso 1 settembre – afferma il consigliere Mumolo – la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che delega al Governo l’emanazione di uno o più decreti legislativi volti alla riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari con l’obiettivo di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza. La delega al Governo può portare alla cancellazione delle sezioni distaccate dei Tribunali in importanti realtà del territorio regionale e al loro accorpamento alle sedi di Tribunale limitrofe, e, sono inoltre ipotizzabili anche riduzioni del numero degli Uffici del Giudice di Pace.”

“In Emilia – prosegue il consigliere – sono presenti dieci Sezioni Distaccate di Tribunale nei Comuni di Carpi, Cesena, Faenza, Fidenza, Guastalla, Imola, Lugo, Pavullo nel Frignano, Porretta Terme e Sassuolo. Le Sezioni Distaccate di Porretta Terme e di Pavullo nel Frignano, collocate in territori di alta e media montagna caratterizzati da collegamenti viari non particolarmente agevoli, rispettivamente a 60 ed a 42 km dalla Sede principale, svolgono un ruolo particolarmente significativo a supporto della popolazione. Presso la Sezione distaccata di Porretta Terme del Tribunale di Bologna, ad esempio, vengono annualmente iscritti oltre 1.100 procedimenti civili, con una media, nel triennio 2007 – 2009, di quasi 180 procedimenti penali.

“Questo carico di lavoro, ormai consolidato nel tempo, – sottolinea Mumolo – giustifica ampiamente la presenza e la permanenza di una Sezione distaccata e la presenza di un Magistrato togato titolare. La presenza della Sezione Distaccata del Tribunale di Bologna assume una notevole importanza anche dal punto di vista sociale, in quanto permette di trattare con velocità ed efficienza le pratiche di volontaria giurisdizione quali amministrazioni di sostegno (in continuo aumento e passate dalle 47 del 2007 alle oltre 150 attuali), pratiche ereditarie ed altre che interessano direttamente i cittadini e le istituzioni

“L’eventuale soppressione della Sezione Distaccata di Porretta Terme priverebbe una quota significativa di abitanti della montagna bolognese di importanti servizi. Per questo – conclude Mumolo – chiedo alla Giunta regionale che valutazione viene data ai possibili effetti della riorganizzazione degli uffici giudiziari, e che iniziative intende assumere per assicurare la continuità di servizi essenziali per i cittadini, in particolare in zone svantaggiate del territorio emiliano – romagnolo come i Comuni che fanno capo alle Sezioni distaccate di Tribunale di Porretta Terme e di Pavullo nel Frignano.”

Interrogazione riorganizzazione uffici giudiziari

Associazioni dei consumatori tenute fuori dagli ospedali. Antonio Mumolo interroga la giunta regionale

Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo ha presentato in Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna un’interrogazione a risposta scritta alla giunta regionale per chiedere informazioni sulla discrezionalità con cui alcune direzioni ospedaliere consentono l’accesso alle proprie strutture alle associazioni di consumatori.

“In Italia – afferma il consigliere Mumolo – ormai da molti anni è prevista la presenza delle associazioni che difendono i diritti dei cittadini negli ospedali. Il D.L. 502/92 all’art. 14 dispone che le Regioni determinano le modalità di questa presenza nelle strutture, mentre la L.R 19/94 all’articolo 15 dispone che la Regione assicuri e garantisca la partecipazione e la tutela dei diritti dei cittadini nella fruizione dei servizi sanitari nelle materie e nelle forme previste dallo stesso articolo 14 del decreto legislativo di riordino, dalle disposizioni della presente legge e da specifiche direttive emanate dalla Giunta regionale rivolte agli organi delle Aziende-Unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere della Regione.”

“Purtroppo – prosegue il consigliere – alcune associazioni presenti sul territorio regionale hanno segnalato una non comprensibile discrezionalità, da parte di talune direzioni ospedaliere, ed in particolare del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna, nel consentire o meno l’accesso alle strutture sanitarie. Questa discrezionalità penalizza ingiustamente le associazioni che vengono escluse, e non favorisce gli stessi malati, che non possono scegliere liberamente a quale associazione rivolgersi.” (altro…)

In Emilia-Romagna oltre 4200 donne vittime delle mutilazioni genitali

Il 6 febbraio prossimo ricorre la Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, una pratica che coinvolge 130 milioni di donne e due milioni di bambine ogni anno ed è diffusa, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), in 27 Paesi africani ed in alcuni Paesi dell’Asia (India, Indonesia e Malaysia) e del Medio oriente (Yemen, Kurdistan iracheno, Arabia Saudita). In Emilia-Romagna pare che vivano oltre 4200 donne vittime di questo fenomeno.

Ne dà notizia un’interrogazione sottoscritta da Antonio Mumolo e altri consiglieri regionali di entrambi gli schieramenti, in cui si evidenzia che la pratica delle mutilazioni genitali “non ha alcun fondamento di ordine religioso” e che “i flussi migratori hanno portato il fenomeno in aree che, fino a pochi anni fa, non ne conoscevano la diffusione, come l’Europa ed il Nord America”.

In Italia, – si legge ancora nell’interrogazione – secondo l’Istat, sono circa 35.000 le donne e le bambine emigrate che sarebbero vittime ogni anno di mutilazioni genitali, mentre sarebbero mille le bambine e le adolescenti con meno di 17 anni che “sono vittime potenziali di questa pratica”.

L’Emilia-Romagna, inoltre, è – secondo i firmatari – al terzo posto tra le regioni italiane per immigrazione di donne provenienti da Paesi in cui è praticata la mutilazione genitale (13% del totale), per cui
nel nostro territorio vivrebbero 4.245 donne vittime di questo fenomeno e sarebbero 148 le bambine e le giovani su cui potrebbe essere potenzialmente effettuata la mutilazione, vietata dall’Unione Europea nel 2001 e dall’Italia con la legge 7/2006, in cui si prevedono “pene severe per chi autorizza” e pratica le mutilazioni, riconoscendole come “una violazione del diritto delle donne ad essere donne” ed “il loro diritto alla salute ed alla protezione”.

Considerando, quindi, che occorrono impegni più concreti per prevenire e contrastare questa pratica, i consiglieri chiedono alla Giunta regionale se siano disponibili i dati aggiornati sull’incidenza del fenomeno nella regione Emilia-Romagna, se attraverso i consultori o le strutture sanitarie siano previste azioni di rilevazione e di che tipo siano, se nei consultori sia disponibile personale formato ad affrontare queste problematiche, se nel territorio regionale vi siano strutture di supporto ed accoglienza alle donne che hanno subito la mutilazione o sono potenziali vittime di questa pratica ed infine quali siano le strategie per il contrasto, la prevenzione e l’informazione previste dalla Regione su questo tema.

Hanno firmato l’interrogazione: Rita Moriconi, Marco Monari (pd), Matteo Riva (idv), Roberta Mori, Roberto Piva (pd), Gabriella Meo (sel-verdi), Monica Donini (fed sin), Gabriele Ferrari (pd), Marco Lombardi (pdl), Damiano Zoffoli, Daniela Montani, Antonio Mumolo, Roberto Montanari, Tiziano Alessandrini, Luciano Vecchi, Thomas Casadei, Paola Marani (pd), Liana Barbati (idv), Anna Pariani, Palma Costi, Marco Carini e Mario Mazzotti (pd).

Tariffe dei treni e pendolari. L’Assessore Peri risponde all’interrogazione di Antonio Mumolo

Il consigliere regionale Antonio Mumolo lo scorso luglio aveva firmato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta regionale la sospensione dell’aumento delle tariffe ferroviarie e un intervento su Trenitalia e FER perchè rispettino i parametri di servizio previsti dai contratti, come ripetutamente richiesto da associazioni e comitati di pendolari e consumatori.

Leggi l’interrogazione
https://www.antoniomumolo.it/?p=1089

Alfredo Peri, Assessore Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità, logistica e trasporti, ha risposto all’interrogazione Regione Emilia Romagna, assicurando attenzione ai viaggiatori e ai pendolari e affermando che le modalità di incentivi all’uso del treno verranno discusse con i rappresentanti degli utenti membri del CRUFER, Comitato regionale degli utenti ferroviari dell´Emilia-Romagna. (altro…)

15.06.10 Comunicato stampa. Antonio Mumolo: “Estendere ai bolognesi non residenti la nuova tariffazione idrica”

Antonio Mumolo ha presentato alla Giunta regionale un’Interrogazione per chiedere che anche i bolognesi non residenti, ma domiciliati, possano beneficiare della nuova tariffazione pro capite dell’acqua che consente un risparmio a chi fa un uso virtuoso dell’acqua.

«Il benefit derivante dalle nuove modalità di calcolo in uso a Bologna e Provincia dal diceembre 2009 viene applicato solo ai residenti e non a coloro che per vari motivi sono domiciliati nei comuni interessati – sottolinea il consigliere regionale Mumolo – escludendo i tantissimi studenti e lavoratori che vivono magari da anni e che, con la loro presenza ed attività, contribuiscono alla vitalità ed alla ricchezza della città al pari dei cittadini residenti. Questa situazione crea una inaccettabile disparità di trattamento nell’accesso ad un bene primario quale l’acqua».
Il consigliere evidenzia inoltre che il nuovo sistema tariffario ha inteso «premiare l’uso consapevole e sostenibile dell’acqua in quanto bene primario ed esauribile, e che si sono già registrati nei primi mesi di applicazione una contrazione dei consumi domestici, specialmente delle famiglie numerose».

Il consigliere regionale del PD Mumolo chiede quindi alla Giunta regionale se sia a conoscenza dell’esistenza della doppia tariffazione idrica applicata in provincia di Bologna e se non ritenga opportuno sollecitare ATO5 ed Hera affinché rivedano questa decisione, estendendo il sistema pro capite anche ai non residenti, ma domiciliati a Bologna e nei comuni della Provincia di Bologna. (altro…)