29 novembre 2013
Diritto24
Avvocato di strada Onlus: la parola al Presidente

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FORMAZIONE

Ci può raccontare come è nata la Sua passione per il Diritto?

Ho semplicemente pensato che il diritto poteva essere un’arma potentissima per ridare dignità ai più deboli, ai meno tutelati e che potesse servire almeno a riparare a qualche torto. Avevo scelto di diventare avvocato molto prima della maggiore età ed è una scelta di cui sono felice.
Quali i Suoi studi giuridici?

Ho preso la maturità al Liceo Classico Benedetto Marzolla di Brindisi e poi mi sono laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna con una tesi in Diritto del Lavoro.

L’ATTIVITA’ PROFESSIONALE

Ci può raccontare la Sua esperienza professionale?

Dopo la laurea ho avuto la grande fortuna di incontrare uno studio, lo Studio Legale Associato di Bologna, in cui svolgere la pratica professionale. E’ uno studio che si occupa di Diritto del Lavoro “da una parte sola”, dalla parte dei lavoratori, indipendentemente dalla loro iscrizione o meno ai sindacati (pur essendo anche lo studio di riferimento della CGIL di Bologna); per me è stato come un sogno che si stava realizzando. Ho cercato di dare il massimo, ho imparato moltissimo ed oggi sono socio dello studio.

Quale il Suo settore di specializzazione?

Io mi occupo di Diritto del Lavoro con particolare riferimento al settore privato. Mi sono occupato per 15 anni anche di Diritto dell’Immigrazione. Mi occupo infine di Diritto dei Consumatori e sono legale di riferimento della Federconsumatori di Bologna e consulente della Federconsumatori Nazionale.
Quale la mission del Suo studio ed i settori di competenza?

Lo studio conta otto soci e si occupa principalmente di Diritto del Lavoro, Diritto di famiglia e Diritto dei Consumatori.


AVVOCATO DI STRADA ONLUS

Quando è nata l’idea di dare vita ad Avvocato di strada Onlus?

Io ho sempre cercato di dedicare parte del mio tempo al volontariato. Sono socio fondatore di una associazione “Amici di Piazza Grande”, nata nel 1994 a Bologna e che si occupa delle persone senza dimora (ovvero di chi vive in strada, in stazione, nei dormitori), proponendo loro progetti di auto aiuto che li possano portare fuori dalla strada. Da Piazza Grande sono nati il primo giornale di strada redatto e distribuito dalle persone senza dimora, una sartoria, una officina di riparazione delle biciclette, due cooperative sociali. Nell’ambito di questa attività mi sono reso conto che spesso chi vive in strada accumula varie problematiche legali che non possono essere risolte senza l’aiuto di un avvocato e che rappresentano un ostacolo insormontabile per chi vuole tornare a vivere una vita comune. Chi vive in strada, tuttavia, non può permettersi un avvocato, e purtroppo molto spesso non ha diritto neanche al gratuito patrocinio perché non ha la residenza anagrafica ed è privo della propria documentazione personale e della documentazione relativa alla proprie problematiche legali. Così ho pensato di continuare a fare volontariato utilizzando la mia professione e provando ad organizzare un progetto strutturato che potesse rispondere alle necessità che vedevo in strada.

Così è nata l’esperienza di Avvocato di strada, presentata pubblicamente nel dicembre del 2000. L’attività professionale è svolta in maniera assolutamente gratuita per gli utenti e senza alcun compenso per l’avvocato, posto che anche le spese pagate dalle controparti in caso di soccombenza vengono devolute dall’avvocato all’associazione. All’inizio il progetto è partito solo a Bologna. Dopo i primi tempi, visto che l’esperienza funzionava ed era utile alle persone che si rivolgevano a noi, abbiamo deciso di replicare il progetto anche in altre città.

Quale ruolo ricopre e quali attività svolge per Avvocato di strada?

Sono il Presidente dell’associazione e mi occupo un po’ di tutto, dall’apertura delle nuove sedi al coordinamento dei volontari, dalla redazione di atti alla discussione collettiva dei casi. Sono coadiuvato però da tanti colleghi e da altre persone con lauree e specializzazioni diverse; è grazie al lavoro di tutti che Avvocato di strada potrebbe oggi essere definito il più grande studio legale italiano che si occupa di povertà (ed anche lo studio che guadagna di meno.. praticamente niente).

Quali gli obiettivi Avvocato di strada?

A volte scherzando tra di noi diciamo che il nostro obiettivo è….chiudere l’associazione, perchè significherebbe che non ci sono più persone in strada o che queste persone non sono più prive di tutele legali. Temo che questo non sarà possibile…e allora quello che vogliamo fare è aprire una sede di Avvocato di strada in ogni città italiana dove vivono persone senza dimora, per rendere sempre più efficace la nostra azione e aiutare tutte le persone che possono aver bisogno di noi.

Quali le aree di competenza di Avvocato di strada?

I nostri volontari si occupano di tutte le problematiche legali delle persone senza dimora, che possono avere necessità di ogni tipo: ovviamente ci sono alcuni casi che ricorrono più spesso, ma ci occupiamo di un po’ tutto: diritto civile, diritto penale, diritto amministrativo e diritto dell’immigrazione.

Quante sedi possiede Avvocato di strada? E quali sono le caratteristiche delle vostre sedi?

Oggi siamo presenti in 36 città italiane presenti in tutto il territorio nazionale, da Catania a Bolzano, passando per città come Napoli, Roma, Milano e Genova. Ognuna delle nostre sedi è ospitata da un’associazione di volontariato che si occupa di persone senza dimora ed è organizzata come un vero e proprio studio legale. Tutti gli orari e i luoghi di ricevimento sono pubblicati nel nostro sito www.avvocatidisrada.it. Le persone che hanno bisogno di noi possono venire senza appuntamento e verranno ricevute dai nostri avvocati.

Quanti avvocati partecipano gratuitamente a questo progetto? Come possono aderire i professionisti interessati e quali profili ricercate?

Oggi fanno parte della nostra associazione oltre 750 avvocati che dedicano alla nostra associazione un pomeriggio al mese circa. Collaborano con noi anche tanti altri volontari (studenti di giurisprudenza, pensionati, comuni cittadini) che ci aiutano con il loro fondamentale supporto. La nostra esperienza è aperta a tutti e ci servono avvocati esperti nei settori più diversi. Tutte le persone interessate a collaborare con una nostra sede o che vogliono aprire una nuova sede possono contattare i nostri referenti territoriali o il nostro coordinamento nazionale.

Il Parlamento europeo ha assegnato all’Associazione Avvocato di strada Onlus il CIVI EUROPAEO PREMIUM 2013. Che cosa significa?

Il premio è stato istituto nel 2009 dal Parlamento europeo, e ogni anno intende ricompensare singoli individui o gruppi di persone che si sono distinte per il loro carattere di eccezionalità nel promuovere una migliore comprensione reciproca e una stretta integrazione tra i popoli degli Stati membri, che hanno realizzato azioni quotidiane che mettono in pratica i valori dell’ospitalità, della solidarietà e della tolleranza e che traducono in pratica i valori della solidarietà e della cooperazione internazionale. Il fatto che il Parlamento Europeo abbia voluto assegnare a noi il premio è stato un grande premio per tutti i nostri volontari. Aver portato le istanze di tanti cittadini invisibili a Bruxelles è stata una grande emozione e ci ha dato la spinta per fare ancora di più.

Quali le prospettive per il futuro di Avvocato di strada?

In questi mesi stiamo incontrando molti avvocati che vogliono aprire nuove sedi di Avvocato di strada in alcune importanti città e con l’inizio del nuovo anno speriamo di raccogliere i frutti di questo lavoro “preparatorio”. Nei prossimi mesi continueremo a lavorare su più fronti, organizzeremo molti convegni e corsi di formazione e incontreremo molti studenti delle scuole. Stiamo anche preparando una campagna alla quale teniamo molto, dedicata al tema della salute. Con l’attuale normativa chi vive in strada senza residenza anagrafica non ha accesso al Sistema Sanitario Nazionale se non per cure di pronto soccorso. Una situazione paradossale, perché chi non ha una casa è più esposto di altri a numerosi fattori (freddo, malnutrizione, scarsa igiene, ecc) che generano patologie, e allo stesso tempo non ha i mezzi per curarsi. Per garantire le cure sanitarie anche alle persone prive di dimora e sprovviste di residenza anagrafica l’Associazione Avvocato di strada, tramite alcuni parlamentari, ha presentato in Parlamento una proposta di legge: con la nostra campagna organizzeremo momenti pubblici e varie iniziative per supportare l’iter della legge.

Fonte
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