Nella seduta di oggi l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato il progetto di legge della Giunta regionale che prevede la fusione di cinque Comuni della Val Samoggia – Bazzano, Crespellano, Monteveglio, Castello di Serravalle e Savigno e la nascita di un unico nuovo Comune. Per il consigliere regionale PD Antonio Mumolo si tratta di una grande opportunità e di un esempio che sarà possibile estendere anche ad altri territori.

“I Comuni coinvolti, – ha affermato Mumolo nella relazione letta in Aula – grazie alla fusione potranno razionalizzare le spese, aumentando efficacia ed efficienza, con diretti benefici per tutti i cittadini. Non si tratta infatti solo di un risparmio sui costi di funzionamento. Il Governo, infatti, ha inserito nel decreto sulla spending review una norma che consentirà al nuovo Comune di ottenere il 20% in più dai trasferimenti statali, ovvero 9 milioni di euro in 10 anni, 900 mila in più all’anno. Altri 9 milioni di euro sono poi garantiti dalla Regione Emilia-Romagna e, almeno per i primi due anni, i Comuni coinvolti non saranno soggetti al Patto di stabilità. Con la fusione si risparmierà il 10% sui bilanci, che complessivamente ammontano a 26-27 milioni di euro. Quindi ci saranno in concreto 2,5-3 milioni in più all’anno a disposizione per garantire i servizi e fare nuovi investimenti. Tutto questo in un periodo nel quale gli enti locali possono contare su risorse sempre più scarse e fare opere di manutenzione, riasfaltare le strade, avere adeguati servizi per l’infanzia e per gli anziani diventa sempre più difficile.”

VIDEO: LA RELAZIONE IN AULA

“Con la fusione – prosegue il consigliere PD – si otterrà dunque un effetto immediato: una disponibilità finanziaria da utilizzare per garantire ai cittadini emiliano-romagnoli e dei Comuni coinvolti l’eccellenza dei servizi alla quale siamo fortunatamente abituati. Si parla poi tanto di costi di funzionamento delle amministrazioni: riducendo 5 piccoli Comuni in un unico grande Comune di 30 mila abitanti, si passerà da 5 sindaci a uno, da 5 giunte ad una sola, da 77 a 16 consiglieri comunali e da 25 a 5 assessori ma ciò che conta, in sostanza, è la possibilità di un governo territoriale più solido ed efficace”.

“Oggi in Aula – aggiunge Mumolo – si è approvata anche una deliberazione che indice un referendum consultivo delle popolazioni interessate alla fusione. Si tratta di una consultazione (senza quorum e formalmente non vincolante) con la quale i cittadini potranno dire se vogliono o no la nascita di un unico Comune al posto dei cinque ora esistenti e sceglierne il nome tra una rosa di quattro denominazioni: Valle del Samoggia, Valsamoggia, Samoggia, Samodia. Poi dopo il referendum si tornerà in Aula per proseguire il percorso, votando o non votando la legge istitutiva del nuovo Comune in maniera conseguente rispetto all’esito della consultazione”.

“Quello dei Comuni della Val Samoggia costituisce il primo esperimento di questo tipo in Italia, e da qui si può davvero prendere esempio in ogni territorio. Processi di questo tipo richiedono un accurato percorso di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni, del mondo produttivo e del lavoro. Il futuro dei Comuni, piccoli e grandi, è l’integrazione: unioni, associazioni di servizi e anche, come mostra l’esempio che sta per realizzarsi, percorsi di fusione. Identità forti hanno bisogno di istituzioni solide, efficienti, efficaci. Mai come ora la chiave per migliorare è l’innovazione: ci vuole coraggio – conclude Mumolo – e soprattutto spinta a guardare avanti, prendendo come esempi le buone pratiche che si stanno realizzando”.

La relazione letta in Aula dal consigliere Antonio Mumolo (PDF)