Siria. Aula approva la risoluzione Si-Pd-Misto: “L’Europa intervenga per i curdi”

L’Aula approva (col sì di Pd, Si, gruppo Misto e M5s, astensione di Lega, Fdi e Forza Italia) la risoluzione a prima firma Igor Taruffi (Sinistra italiana) e Antonio Mumolo (Partito democratico) per chiedere alla giunta di “esprimere solidarietà al popolo curdo” dopo l’attacco del governo turco, “promuovendo in tutte le sedi istituzionali l’attivazione dei canali diplomatici volti alla risoluzione del conflitto”. Una risoluzione firmata anche da Yuri Torri di Si e da Silvia Prodi del gruppo Misto, oltre che dai consiglieri del Pd Enrico Campedelli, Lia Montalti, Luca Sabattini, Nadia Rossi, Francesca Marchetti, Roberto Poli, Paolo Zoffoli, Valentina Ravaioli e Stefano Caliandro.

Un documento “per far sentire la voce dell’Europa”, cercando di evitare che “l’Isis sfrutti il caos che si verrebbe a creare nel nord della Siria per riorganizzarsi”. Per questo, Mumolo sollecita il “boicottaggio di tutti i marchi di prodotti registrati in Turchia, in modo che il governo riceva un segnale, anche sollecitato dalle aziende”.

Secondo Giancarlo Tagliaferri (Fratelli d’Italia) “la Russia, pur intrattenendo buoni rapporti con la Turchia di Erdogan, non può dimenticare il suo ruolo di garante dell’integrità territoriale della Siria e un’eventuale neutralizzazione delle milizie curde per mano turca rischia di rappresentare un grosso regalo a quello Stato islamico che già in passato si è giovato dell’ambigua connivenza dei servizi segreti di Ankara”. Per Andrea Galli (Forza Italia) però “ci sono pochi accenni all’aviazione russa che ha fermato l’Isis”. Da parte di Andrea Bertani (M5s) “ci si deve muovere come Unione Europea: serve una posizione unica”. Infine, per Matteo Rancan (Lega) questa invasione è la prova che “tutti dobbiamo avere lo stesso obiettivo: mai la Turchia in Europa”.

Chiusura Hub di via Mattei inumana, presentata risoluzione in Regione

Quello che sta succedendo all’Hub di via Mattei a Bologna è semplicemente inumano. Migranti spostati come pacchi da Bologna in Sicilia, percorsi di integrazione interrotti, 35 persone che rischiano il posto di lavoro, associazioni di volontariato che gratuitamente sostenevano i migranti che vedono vanificato il lavoro di mesi. Il tutto senza alcun confronto con i gestori dell’Hub, con le amministrazioni pubbliche, con i sindacati, con le associazioni. Ho appena depositato una risoluzione in Consiglio Regionale su questo e credo che ognuno di noi debba fare il possibile per cercare di ridurre l’impatto catastrofico della decisione del Ministero dell’Interno.

LA RISOLUZIONE IN FORMATO TESTO

Risoluzione
L’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna

Premesso che
Il Consorzio Arcolaio, che gestisce il Centro Mattei dal 2014, ha ricevuto venerdì 7 giugno 2019 dalla Prefettura la comunicazione di chiusura della struttura e del conseguente trasferimento dei 169 richiedenti protezione internazionale accolti entro il 14 giugno con la motivazione della necessità di urgenti lavori di manutenzione.
Prima di quella data nessun accenno o riferimento era mai stato fatto al Consorzio
riguardo la necessità di manutenzione.
La comunicazione prevede la chiusura immediata della struttura e lo smistamento a Caltanissetta delle persone attualmente accolte (ad esclusione di 27 che rimarrebbero in Emilia-Romagna).
Nessuna comunicazione è stata inoltrata ai sindacati e nessun confronto è stato cercato
rispetto alla possibile perdita di posti di lavoro.

Considerato che
Le persone verranno spostate senza alcuna considerazione per i percorsi di integrazione già avviati positivamente dal Consorzio sul territorio.
L’accoglienza realizzata dal consorzio Arcolaio ha mostrato di saper realizzare percorsi di integrazione efficaci, che vanno dalla formazione professionale (sartoria, cura del verde…) alla formazione artistica (laboratori teatrali, video partecipativi…), con una fattiva collaborazione tra soggetti pubblici e privati e il coinvolgimento di realtà associative del territorio.

Tenuto conto che
Ieri, lunedì 10 giugno, il Consorzio aveva proposto alla Prefettura, sulla base dell’esperienza maturata nella gestione della struttura di via Mattei, di non cessare i servizi di accoglienza rivolti agli ospiti presenti, prevedendone la sistemazione in differenti locali del centro così da non ostacolare i lavori di ristrutturazione. In questo modo, evitando il trasferimento delle persone accolte, si sarebbero potuti rispettare e mantenere i percorsi di integrazione con il territorio già avviati positivamente. Non solo, sarebbe stata anche assicurata la necessaria continuità terapeutico-assistenziale di 18 casi di vulnerabilità sanitaria e sociale individuati, considerata auspicabile dalle stesse Linee guida del Ministero della Salute per assistenza e riabilitazione di vittime di tortura e di violenza. La soluzione proposta avrebbe altresì potuto garantire una
possibile continuità anche per il posto di lavoro delle 52 persone coinvolte direttamente o indirettamente nella gestione della struttura. Si è dovuto prendere atto del fatto che, pur a fronte della fattibilità e ragionevolezza delle soluzioni suggerite, non c’è stata alcuna volontà ed intenzione di accogliere le proposte del Consorzio.
Dal 15 giugno 35 lavoratori delle diverse cooperative coinvolte nella gestione rimarranno improvvisamente senza lavoro e con un preavviso di soli 7 giorni.
Considerato inoltre che
L’hub di via Mattei e il sistema emiliano-romagnolo, basato sull’accoglienza diffusa e su reali processi di integrazione, sul lavoro di qualità di cooperative e consorzi competenti, ha mostrato di funzionare e dare ottimi risultati.

Invita la Giunta
Ad attivarsi presso il governo per evitare lo spostamento repentino di persone con vissuti già sufficientemente difficili e con percorsi di integrazione in atto.
A portare il tema del modello di accoglienza diffusa alla conferenza stato-regioni, per ribadire la necessità di politiche di integrazione efficaci.
Ad attivarsi presso il governo per negoziare soluzioni per l’hub, che consentano di preservare i posti di lavoro del settore dell’accoglienza.

Diritti. Mumolo e altri nove consiglieri Pd solidali all’avvocatessa iraniana Nasrin Sotoudeh

Esprimere solidarietà a Nasrin Sotoudeh, avvocatessa iraniana per i diritti umani, condannata a 38 anni di carcere e 148 frustate. A chiederlo è il gruppo del Partito democratico, con una risoluzione a firma di Antonio Mumolo, Luca Sabattini, Paolo Calvano, Marcella Zappaterra, Manuela Rontini, Valentina Ravaioli, Alessandro Cardinali, Roberta Mori, Luciana Serri e Massimo Iotti.

“Le accuse (collusione contro la sicurezza nazionale, propaganda contro lo Stato, istigazione alla corruzione e alla prostituzione ed essere apparsa in pubblico senza hijab) sono evidentemente pretestuose – dicono i dem – e si vuole sanzionare l’impegno professionale dell’avvocatessa, la quale ha rappresentato attivisti dell’opposizione e politici iraniani detenuti in carcere, ma anche giovani condannati alla pena di morte, donne e prigionieri politici. Questa sentenza – aggiungono i consiglieri regionali -, come denunciato anche dall’Unione Camere Penali Italiane, è la più severa emessa nei confronti di un difensore dei diritti umani in Iran ed è simbolo dell’aspra repressione che sta colpendo il paese”. Per questo i dem invitano la giunta “a esprimere solidarietà a Nasrin Sotoudeh, stigmatizzando la condanna che le è stata imposta e a intervenire con il governo perché si attivi, anche in sede di Unione Europea e di organismi internazionali, per spingere il governo iraniano a rispettare i diritti umani e sospendere la sentenza”.

Parità. Risoluzione Pd: “Regione aderisca alla Carta dei Diritti della Bambina”

La Regione Emilia-Romagna sottoscriva la “Carta dei Diritti della Bambina” proposta da FIDAPA BPW Italy, un’associazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di rimuovere ogni forma di discriminazione a sfavore delle donne, sia nell’ambito della famiglia che in quello del lavoro. È la proposta del Partito democratico, di Sinistra italiana e del Gruppo misto-Mdp, che hanno presentato una risoluzione (a prima firma di Francesca Marchetti e sottoscritta da Antonio Mumolo) per chiedere alla Regione di aderire al documento e metterlo in pratica.

L’obiettivo di questa Carta è riconoscere alla bambina, fin dalla nascita, il diritto di essere tutelata da stereotipi e discriminazioni di genere attraverso percorsi educativi, interventi per il rafforzamento dei diritti femminili legati alla salute, all’istruzione e al ruolo economico-sociale, nell’ottica di una crescita sana, consapevole, libera da ogni forma di violenza. A livello nazionale diverse istituzioni hanno già aderito, come la Regione Toscana e il Comune di Parma.

“La nuova ‘Carta dei Diritti della Bambina’ è del tutto coerente con i nostri principi statutari- sottolineano i consiglieri- la normativa vigente e gli strumenti adottati in materia di parità di genere, educazione e tutela dell’Infanzia e Adolescenza, nonché in linea con l’attenzione ai diritti delle minori che la Regione Emilia-Romagna esprime nei propri programmi di cooperazione, di contrasto agli abusi, allo sfruttamento, alla prostituzione”. Il suo riconoscimento formale – evidenziano i firmatari – andrebbe a rafforzare la strategia educativa per il rispetto delle differenze, ii superamento degli stereotipi discriminanti e l’empowerment femminile, in ottica di prevenzione della violenza, disegnata dalla Legge quadro regionale per la parità.

Per questo la risoluzione invita la Giunta a individuare le forme più idonee per un’adesione formale e sostanziale alla “Carta dei Diritti della Bambina” proposta da FIDAPA BPW Italy. Chiede inoltre di “individuare forme di collaborazione con l’articolazione distrettuale di FIDAPA per una divulgazione della Carta che comprenda e valorizzi le politiche per la parità e contro le discriminazioni di genere della Regione sui territori, nelle comunità emiliano-romagnole”.

La risoluzione è a firma di: Francesca Marchetti (Pd), Roberta Mori (Pd), Stefano Caliandro (Pd), Antonio Mumolo (Pd), Gianni Bessi (Pd), Nadia Rossi (Pd), Lia Montalti (Pd), Paolo Zoffoli (Pd), Barbara Lori (Pd), Enrico Campedelli (Pd), Silvia Prodi (Gruppo misto-Mdp), Igor Taruffi (Si), Yuri Torri (Si), Manuela Rontini (Pd), Gian Luigi Molinari (Pd), Luca Sabattini (Pd), Luciana Serri (Pd) e Marcella Zappaterra (Pd).