Sanità. Interrogazione PD sull’applicazione della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza”

Nadia Rossi, primo firmatario, e altri cinque consiglieri del gruppo del Partito Democratico, hanno presentato un’interrogazione alla Giunta a proposito della concreta applicazione della legge sulla Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG).

La L.194/1978, “confermata dagli elettori con una consultazione referendaria il 17 maggio 1981” ha introdotto precise disposizioni per garantire alle donne che la norma venga attuata in una struttura pubblica entro i termini ed i limiti ben precisati dalla legge. “Al ginecologo viene riconosciuto il diritto ad esercitare l’obiezione di coscienza, subordinato allo scopo principale di tutelare la vita della donna, ed al dovere di informare correttamente la paziente al fine di garantire che siano resi disponibili tutti i certificati necessari ed i consigli adeguati. Diversamente, l’obiezione dei medici potrebbe configurarsi come interruzione di servizio pubblico”.

Ora, scrivono Rossi e gli altri, il Comitato europeo dei Diritti sociali, rispondendo a un reclamo collettivo presentato dalla Cgil, ha affermato che lo Stato italiano non fa abbastanza per evitare che l’obiezione di coscienza dei medici contrari all’aborto, “abbia come conseguenza la violazione della Carta sociale europea del Consiglio d’Europa, in particolare riguardo ai diritti alla salute e alla non discriminazione delle donne che vogliono interrompere la propria gravidanza”.

Senza mettere in discussione il diritto all’obiezione di coscienza, garantito dalla legge 194, il Comitato avrebbe constatato, all’unanimità, una violazione dell’art. 11 della Carta sociale europea, per quanto riguarda i “rischi considerevoli” per la propria salute e il proprio benessere che le donne possono subire quando l’accesso ai servizi ospedalieri per l’interruzione volontaria della gravidanza è reso difficile dalla carenza di personale, causata dalla non disponibilità dei medici e di altri addetti obiettori, e dalla mancanza di misure adeguate di compensazione, non sempre garantite dalle autorità regionali competenti in modo soddisfacente.

Perciò, i consiglieri del Pd chiedono alla Giunta quale sia il numero e la percentuale dei medici nella nostra regione che si avvalgono della scelta dell’obiezione di coscienza; se siano noti all’ASL casi di rifiuto di prescrizione dei contraccettivi, anche “post-coitali”; infine, quali siano numero, nome e finalità delle associazioni che entrano nei consultori.

Oltre a Nadia Rossi, hanno sottoscritto l’interrogazione Silvia Prodi, Luca Sabattini, Francesca Marchetti, Antonio Mumolo e Valentina Ravaioli.


ALLEGATO
Interrogazione a risposta scritta circa questioni riguardanti l’obiezione di coscienza relativa all’interruzione volontaria della gravidanza. A firma dei Consiglieri: Rossi Nadia, Prodi, Sabattini, Ravaioli, Marchetti Francesca, Mumolo, Bagnari

Interrogazione in Regione. Mumolo: “In Emilia-Romagna gli stipendi di docenti precari, supplenti e personale ATA sono stati saldati regolarmente?”

Il funzionamento della scuola italiana “è garantito in buona parte da docenti precari e supplenti che, pur nell’incertezza della propria situazione professionale, si adoperano per offrire una formazione di qualità”. Per molti di loro, così come del personale Ata, “la situazione economica è ormai divenuta insostenibile, poiché da inizio anno scolastico non hanno ancora ricevuto il pagamento dello stipendio, se non-in alcuni casi un minimo acconto”.

Da questa premessa muove l’interrogazione presentata da Antonio Mumolo (Pd), che interroga la Giunta per sapere “se i docenti e il personale operante nelle scuole pubbliche della nostra regione siano stati regolarmente saldati, o quali tempi si prevedano”. Mumolo chiede, inoltre, “se potrà essere mantenuto l’impegno di agire con puntualità nel pagamento degli stipendi già a partire da gennaio 2016”.

Riprendendo notizie di stampa, il consigliere segnala come il ministero dell’Istruzione (Miur) dovrebbe avere sbloccato i fondi necessari ad appianare la situazione, e il 12 gennaio scorso sarebbe avvenuta un’ulteriore emissione straordinaria, garantendo che dal 2016 il problema delle dilazioni dei pagamenti sarebbe stato superato. Ma altre notizie di stampa fanno temere il “persistere della situazione” denunciata.

ALLEGATO
Interrogazione a risposta scritta circa i tempi di pagamento degli stipendi dei docenti e del personale operante nelle scuole pubbliche della Regione Emilia-Romagna. A firma del Consigliere: Mumolo

Interrogazione PD: “Agevoliamo i subappaltatori dei fornitori che tardano nei pagamenti”

Presentata dai Consiglieri regionali del Partito Democratico un’interrogazione in merito alle difficoltà di molti subappaltatori della Regione e delle ASL. I Consiglieri Giorgio Pruccoli (primo firmatario), Francesca Marchetti, Roberto Poli, Antonio Mumolo, Paolo Zoffoli, Manuela Rontini e Nadia Rossi interrogano la Giunta sulla possibilità di avvalersi delle modifiche introdotte all’art. 118 del Codice dei contratti dal D.L. 145/2013.

“A fronte di una nutrita serie di azioni tese a diminuire i tempi di pagamento della Regione e delle ASL emiliano-romagnole ai creditori, si lamenta il fatto che gli appaltatori, sebbene celermente liquidati, non onorino altrettanto velocemente i loro debiti nei confronti dei subappaltatori, fornitori e cottimisti a causa delle proprie difficoltà economiche. Il rischio diffuso – denunciano i Consiglieri- è addirittura che il ritardo si trasformi in inadempimento, trascinando nel fallimento della ditta appaltatrice tutti gli altri soggetti che hanno prestato il proprio lavoro”.

“Il Codice dei contratti – suggeriscono firmatari dell’interrogazione – oggi consente di effettuare pagamenti diretti sia alla Mandataria (in caso di contratti in Raggruppamento) sia a subappaltatori, fornitori e cottimisti, oltre al diritto di avere il pagamento diretto dei subappaltatori, fornitori e cottimisti nel caso questi rientrino nella definizione di Piccole Medie Imprese così come disposto dall’artt. 13 comma 2 lett. a) e 15 della Legge 180/2011”.

ALLEGATO
Interrogazione a risposta scritta circa le intenzioni della Regione riguardo all’applicazione del pagamento diretto a subappaltatori, fornitori e cottimisti introdotto nel Codice dei contratti dall’art. 118 del D.L. 145/2013. A firma dei Consiglieri: Pruccoli, Marchetti Francesca, Poli, Mumolo, Zoffoli, Rontini, Rossi Nadia

Mobilità. Mumolo-Prodi: “Lo stop all’abbonamento treno-bici è un errore, la Regione intervenga”

“La cancellazione dell’accordo tra Fiab e Trenitalia che prevedeva un abbonamento annuale per il trasporto della bici sui treni regionali al costo di 122 euro, non implica solo un esborso economico decisamente insostenibile per gli studenti e i lavoratori, ma va decisamente contro la direzione perseguita in questi anni dalle politiche regionali”.

È quanto sostengono i consiglieri regionali PD Antonio Mumolo e Silvia Prodi in un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale per sapere se “non intenda essa stessa proporre ai gestori del servizio ferroviario un accordo simile a quello preesistente, eventualmente coordinandosi con le altre Regioni italiane affinché ovunque possano valere le stesse modalità di trasporto a prezzi fra loro omogenei”.

“Da anni – ricordano i due esponenti del Pd – “la Regione incentiva la mobilità sostenibile, sia attraverso iniziative legate all’uso condiviso dei mezzi, sia soprattutto cercando di rendere più appetibile economicamente e logisticamente l’utilizzo di treni e bus”. E nell’ottica del risparmio economico e della tutela ambientale, “sono stati avviati molti progetti di integrazione fra mobilità pubblica ed utilizzo della bicicletta, per rendere sempre più fruibile questa modalità negli spostamenti casa-lavoro”. Di qui la richiesta alla Giunta di sostenere il rinnovo dell’accordo la cui cancellazione – sottolineano Mumolo e Prodi – “comporta un esborso di ulteriori 3,5 euro a tratta per i pendolari che vorranno continuare a portare con sé la bicicletta”.

LINK
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2015/01/16/news/abbonamento_bici_treno_in_campo_comune_e_regione-105079846/

Parto indolore. Mumolo “Regione garantisca epidurale gratis in tutte le ASL del territorio”

epidurale“L’anestesia epidurale va garantita a tutte le partorienti che ne facciano richiesta”. È quanto sollecita Antonio Mumolo (Pd) in un’interrogazione presentata alla Giunta regionale per sapere se non intenda fin da subito agire in tal senso presso le Ausl dell’Emilia-Romagna.

“Quella di Bologna – sostiene Mumolo, riportando quanto emerso sulla stampa in questi giorni – sarebbe l’unica Ausl della regione a non prevedere la gratuità dell’anestesia epidurale per le donne tra i 26 e i 38 anni. “Il costo della pratica, comprendendo anche il colloquio oneroso con l’anestesista, supera i 1.000 euro, cifra che esclude – sottolinea – la possibilità di accesso universale a tale pratica per molte donne che invece vorrebbero sottoporvisi”.

“La possibilità di lenire e abbattere il dolore fisiologico connesso al parto è una importante conquista e un diritto”, ribadisce Mumolo a sostegno della sua richiesta. Pertanto, a suo avviso, “non esistono motivazioni economiche che possano giustificare queste differenze sul territorio regionale”, né tantomeno elevare questa pratica a “privilegio che non tutte si possono permettere”.

ALLEGATO
5366 Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da attuare per garantire, presso le AUSL regionali, l’accesso gratuito alla anestesia epidurale a tutte le partorienti che lo richiedano. A firma del Consigliere: Mumolo