Tessere sanitarie e microchip

Oggi ho presentato, insieme alla collega Manuela Rontini, un’interrogazione urgente alla Giunta regionale chiedendo di estendere la data di scadenza delle tessere sanitarie attualmente in uso al 31 dicembre 2023.

A causa della crisi internazionale le forniture di materie prime utilizzate per la produzione dei #microchip presenti in ogni tessera sanitaria sono fortemente ridotte, per questo le nuove tessere rilasciate ne sono sprovviste limitando il loro utilizzo.

La proroga consentirebbe, ad esempio, alle persone #celiache di continuare ad acquistare prodotti alimentari specifici, frazionando la spesa mensile.

Mumolo (Pd): “Eliminare i passaggi a livello”

Eliminare i passaggi a livello per rendere più sicura la viabilità stradale.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Antonio Mumolo (Pd), che ricorda come “la quantità di passaggi a livello presenti sulla rete ferroviaria regionale, estesa circa 350 Km, è rilevante. La situazione attuale costituisce comunque un miglioramento rispetto a quella ereditata dallo Stato a seguito del passaggio di competenze, in materia di ferrovie, trasferite alle Regioni. La loro eliminazione impone un rilevante impegno finanziario per la realizzazione di sottopassi o di sovrappassi o per realizzare percorsi viari alternativi, ove possibile, ed è recente la notizia dell’incidente al passaggio a livello di via Zanardi di Bologna, che ha visto, purtroppo, una ragazza di 20 anni perdere la vita”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se concorda sulla necessità di una graduale eliminazione dei passaggi a livello sia sulla rete ferroviaria regionale sia su quella nazionale e per sapere quale sia la situazione attuale delle opere previste da Rete ferroviaria italiana (RFI) di sostituzione dei passaggi a livello esistenti sul territorio regionale e in particolare nel territorio della Città metropolitana di Bologna”.

Terremoto. Mumolo (Pd): “Concorso per 500 professionisti della ricostruzione esclusi dalla stabilizzazione Madia”

Valorizzare le circa 500 figure professionali impiegate nella ricostruzione post-sisma e rimaste escluse dalla stabilizzazione disposta dalla legge “Madia” a causa della tipologia contrattuale con la quale sono assunti. Lo chiede il consigliere regionale del Partito Democratico Antonio Mumolo, che invita la giunta a prevedere una procedura che, passando per un concorso pubblico, riconosca le competenze specifiche acquisite.

Dall’agosto 2012, infatti, le strutture tecniche per la ricostruzione si avvalgono di figure professionali assunte tramite contratto di somministrazione: “Si tratta di professionisti che, in forza presso le amministrazioni locali, la Regione (ad oggi sono una sessantina coloro che vi operano) e le Prefetture, in questi sei anni sono state la spina dorsale della ricostruzione ed hanno acquisito professionalità e competenze tali da renderle preziose per le amministrazioni presso cui operano”. Questi lavoratori, scrive il consigliere dem, stanno vivendo una lunga stagione di precarietà fatta di rinnovi successivi, che al momento trova l’orizzonte ultimo al 31 dicembre 2018.

“Dopo sei anni di lavoro continuativo- rimarca Mumolo- quasi sempre nello stesso ente, con una precarietà che esiste solo nel contratto ma non nelle prestazioni rese, questi lavoratori si troverebbero senza alcuna possibilità di reimpiego nel ‘loro’ ente, in quanto non vincitori di alcuna procedura pubblica”. Il consigliere Pd, “data l’assoluta peculiarità della situazione in cui si trovano questi lavoratori a causa del contesto straordinario di assunzione”, interroga la giunta per sapere se non ritenga opportuno prevedere una procedura che, passando necessariamente per il concorso pubblico, “sia tuttavia in grado di valorizzare le competenze e le professionalità specifiche acquisite nel tempo, frutto anche degli investimenti in formazione che la stessa amministrazione pubblica ha sostenuto”.

Strade. Mumolo rilancia il progetto sui semafori verdi in automatico alle ambulanze lanciate in velocità per le emergenze

Semaforo verde alle ambulanze. Coinvolgere 118 e polizia locale per attivare anche in Emilia-Romagna una sperimentazione di sicurezza stradale per i mezzi di soccorso. Lo chiede Antonio Mumolo (Partito democratico) in un’interrogazione alla Regione, a fronte dei 127 incidenti che hanno coinvolto ambulanze in Italia (dati del 2016 di CoES, associazione autisti di ambulanza professionisti) e del progetto già avviato in alcune città italiane. In sostanza, si tratterebbe di sviluppare un “meccanismo che attiverebbe il semaforo verde per i mezzi di emergenza del 118 che viaggiano in codice rosso”.

Grazie a palmari presenti a bordo, le ambulanze e mezzi di soccorso sarebbero costantemente monitorati dalla Centrale Suem che, in caso di emergenza, a circa 100 metri dal semaforo, interverrebbe predisponendo l’arrivo del verde nella direzione di provenienza dell’ambulanza in transito, per tutto il percorso, fino all’arrivo a destinazione.

Un’innovazione che – si legge nell’atto- permetterebbe da un lato di guadagnare tempo e dall’altro di aumentare la sicurezza stradale (e di conseguenza la sicurezza del malato trasportato e degli operatori a bordo delle ambulanze). Tra le cause principali degli incidenti infatti, sottolinea Mumolo, vi è il mancato rispetto dell’art. 177 del codice della strada, che prevede l’obbligo per gli automobilisti di “lasciar libero il passo ai veicoli di soccorso al suono di allarme acustico”.

Recupero delle opere pubbliche danneggiate dal sisma del 2012. Interrogazione PD: “Indispensabile un aumento del personale della Soprintendenza”

“A quattro anni dal terremoto del maggio 2012 la ricostruzione ha portato a importanti risultati. Il numero delle famiglie che hanno ancora bisogno di assistenza è drasticamente diminuito, sono in diminuzione i Map e i contributi di sostegno all’affitto e al disagio abitativo. Resta però un grave problema: il ritardo della ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate dal sisma che devono essere vagliate dalla Soprintendenza: monumenti, chiese, teatri, municipi, ville e centri storici”. Lo scrivono, in un’interrogazione alla Giunta dell’Emilia-Romagna, i consiglieri regionali PD Campedelli, Boschini, Serri, Zappaterra, Bagnari, Paruolo, Soncini, Sabattini, Mumolo e Prodi”.

“I ritardi – sottolineano  consiglieri – sono dovuti alla carenza di personale di questo ente, che in una fase difficile come quella odierna, può contare su un organico inferiore a quello che aveva prima del sisma. A questo si aggiunga che in quattro anni sono stati ben tre i responsabili che si sono avvicendati alla guida della Soprintendenza”.

“Da molti mesi la Regione, i comuni interessati ed i soggetti privati hanno chiesto al Ministero dei Beni Culturali di consentire un aumento del personale della Soprintendenza in una fase straordinaria come questa. Solo così potrebbero essere visionati ed autorizzati i tantissimi progetti che sono ormai bloccati da anni. Con l’interrogazione depositata in Assemblea – concludono i consiglieri – chiediamo alla Giunta di sollecitare nuovamente il Governo ed il Ministero perché questa situazione venga finalmente risolta”.

ALLEGATO
Interrogazione a risposta scritta circa le azioni da porre in essere per procedere immediatamente alla valutazione, da parte della Soprintendenza, dei progetti di ricostruzione delle opere pubbliche danneggiate dal sisma. A firma dei Consiglieri: Campedelli, Boschini, Serri, Zappaterra, Bagnari, Paruolo, Soncini, Sabattini, Mumolo, Prodi