COMUNICATO STAMPA Mumolo (Pd), “Tutelare e riconoscere l’attività di sfogline e sfoglini e i consumatori attraverso una certificazione regionale e corsi formativi per ottenerla”

Bologna, 22 aprile – Dotare le sfogline e gli sfoglini di un titolo di riconoscimento, attraverso la certificazione delle loro competenze e dell’insieme delle conoscenze e capacità legate alla loro specifica attività e programmare attività formative necessarie al conseguimento della certificazione. E’ quello che chiede alla Regione il consigliere regionale del Pd, Antonio Mumolo, che impegna la Giunta, con una risoluzione, a tutelare la straordinaria e antica arte delle sfogline e degli sfoglini in Emilia-Romagna, conosciuta in tutto il mondo come eccellenza nel mondo culinario e “tornata fortemente alla ribalta negli ultimi anni”. Un’arte – aggiunge – “di cui si stanno perdendo i piccoli e semplici gesti della tradizione, tanto che è sempre più raro trovare delle vere sfogline o dei veri sfoglini”.

“Oggi manca a livello regionale e nazionale una certificazione delle competenze professionali delle sfogline e degli sfoglini che dia un riconoscimento ed al tempo stesso una tutela al consumatore” – spiega, infatti, Mumolo –. “Grazie a questo atto d’indirizzo politico, la Giunta regionale garantirà la certificazione, oltre a costruire percorsi formativi appositi e garantire la valutazione delle esperienze e delle professionalità pregresse, valorizzando i percorsi formativi in essere che siano compatibili ai fini della certificazione regionale”.

“La certificazione – sottolinea il consigliere dem – darà possibilità occupazionali sia presso realtà artigianali, che presso grandi realtà industriali o in ambito imprenditoriale”. Inoltre – conclude – “il riconoscimento tramite certificazione delle competenze specifiche di sfoglina e di sfoglino sarà utile a dimostrare, sia in ambito nazionale che internazionale, le capacità e competenze necessarie per realizzare la vera sfoglia del nostro territorio ed aprirà la strada alla promozione di un insieme di iniziative che possano riscoprire, consolidare e rinvigorire le tradizioni locali e delineare le regole, descrivere le caratteristiche, i requisiti, le tecniche produttive adottate, nonché gli ingredienti utilizzati”.

Mumolo (Pd): “Eliminare i passaggi a livello”

Eliminare i passaggi a livello per rendere più sicura la viabilità stradale.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Antonio Mumolo (Pd), che ricorda come “la quantità di passaggi a livello presenti sulla rete ferroviaria regionale, estesa circa 350 Km, è rilevante. La situazione attuale costituisce comunque un miglioramento rispetto a quella ereditata dallo Stato a seguito del passaggio di competenze, in materia di ferrovie, trasferite alle Regioni. La loro eliminazione impone un rilevante impegno finanziario per la realizzazione di sottopassi o di sovrappassi o per realizzare percorsi viari alternativi, ove possibile, ed è recente la notizia dell’incidente al passaggio a livello di via Zanardi di Bologna, che ha visto, purtroppo, una ragazza di 20 anni perdere la vita”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’amministrazione regionale “se concorda sulla necessità di una graduale eliminazione dei passaggi a livello sia sulla rete ferroviaria regionale sia su quella nazionale e per sapere quale sia la situazione attuale delle opere previste da Rete ferroviaria italiana (RFI) di sostituzione dei passaggi a livello esistenti sul territorio regionale e in particolare nel territorio della Città metropolitana di Bologna”.

L’emergenza Covid ha ridotto i diritti alla salute in carcere. Madri e figli piccoli si trasferiscano in case famiglia protette

Ieri sono intervenuto in Aula, e commentando la relazione del garante regionale uscente per i diritti dei detenuti, ho sottolineato, come nelle carceri dell’ Emilia-Romagna, già sovraffollate, non viene rispettato il principio di territorialità ovvero vengono detenute persone che arrivano da altre regioni e questo crea problemi ulteriori ai reclusi, ai loro parenti, ai loro avvocati e al personale degli istituti.

Sono andato personalmente a visitare il carcere minorile del Pratello di Bologna. C’è lo stesso problema, e si vuole passare da 25 a 50 posti, per accogliere anche minori detenuti provenienti da altre regioni.

Ritengo profondamente sbagliato e dannoso impedire ai ragazzi di poter stare vicino ai loro familiari.
Al sovraffollamento si aggiunge la carenza di medici, il cui numero dovrebbe essere aumentato anche per affrontare efficacemente la pandemia ancora in corso.

Inoltre, ho chiesto che si provveda a trasferire in tempi brevi, madri e figli in case-famiglia protette, strutture esistenti e già finanziate, evitando ai bambini l’esperienza del carcere.