images-150x150“Raccogliendo istanze ormai consolidate e al termine di un percorso con le associazioni ambientaliste, a cominciare da Legambiente, stamane l’Assemblea legislativa ha approvato una risoluzione molto importante che chiede alla Giunta di rivedere, entro l’attuale mandato amministrativo, la normativa regionale sulla pianificazione territoriale”. Ne danno notizia i consiglieri regionali PD Thomas Casadei, Antonio Mumolo e Giuseppe Paruolo, co-firmatari della risoluzione.

“Come ha ben messo in evidenza la campagna di Legambiente Emilia-Romagna “Sei punti contro il consumo di suolo”, il suolo è un bene comune, finito e non rinnovabile che fornisce servizi ecosistemici essenziali per il benessere della comunità. La revisione della normativa – sottolineano i consiglieri – deve seguire i seguenti criteri: fissare in tempi celeri e in maniera vincolante l’obiettivo di consumo netto di suolo zero, seguendo anche le vigenti normative europee; accrescere in modo sensibile il costo del consumo di suolo vergine attraverso l’introduzione di adeguati meccanismi fiscali, o di oneri di urbanizzazione, o azioni di compensazione in modo da rendere più conveniente il recupero dell’esistente e contabilizzare l’impatto ambientale e sociale prodotto dal consumo di suolo; inserire il principio della compensazione ambientale preventiva per opere infrastrutturali e nuove costruzioni che occupano suolo libero favorendo il ripristino agricolo e naturale di superfici impermeabilizzate inutilizzate; dare attuazione all’osservatorio regionale sulla pianificazione e ad un sistema di monitoraggio pubblico sul consumo del suolo, che permetta ai cittadini di accedere con facilità e immediatezza ai dati del fenomeno; ridurre il campo di applicazione delle “varianti in accordo di programma” alle sole opere pubbliche, o a quelle opere di valenza pubblica che non comportino consumo di suolo vergine, o realizzate in espansione di nuclei abitati consolidati”.

“Nel documento – concludono Casadei, Mumolo e Paruolo – si impegna inoltre la Giunta a individuare strumenti idonei che possano agevolare i Comuni a rivedere al ribasso le previsioni non conformative dei piani urbanistici vigenti elaborati in un anomalo contesto del mercato immobiliare, del tutto sganciato dal reale fabbisogno e dagli odierni orientamenti normativi in campo europeo e nazionale, e strumenti economici, finanziari, fiscali, tecnici e normativi per facilitare riqualificazioni energetiche, sismiche ed estetiche del patrimonio edilizio esistente, con particolare riferimento ai quartieri e agli edifici di tipo condominiale. L’approvazione di questo atto, che accompagna il lavoro ormai concluso del gruppo di lavoro interassessorile contro il consumo di suolo, dimostra che finalmente anche in Emilia-Romagna una nuova consapevolezza e una nuova visione del territorio si stanno traducendo in strumenti di azione al passo con le nuove sfide. Buon segno”.