calcio-immigrazioneIl gruppo PD, primo firmatario Antonio Mumolo, ha presentato una risoluzione all’Assemblea legislativa per chiedere alla Giunta di garantire ai giovani stranieri di poter fare sport.

“I ragazzi stranieri che vivono in Italia che vogliono praticare sport a livello amatoriale e agonistico insieme ai propri coetanei che hanno la cittadinanza del nostro Paese incontrano molti ostacoli burocratici. Molti di loro – sottolinea Mumolo – devono attendere mesi o anni per potersi iscrivere ad una società sportiva, e a volte vi rinunciano del tutto. In questo modo si depotenzia uno degli strumenti più formidabili di integrazione: lo sport”.

“Le cronache recenti – prosegue il consigliere PD – hanno proposto all’attenzione pubblica i casi di calciatori importanti come Balotelli, Okaka od Ogbonna, costretti ad aspettare il 18° anno di età per acquistare la cittadinanza e giocare in Nazionale. Oppure del caso di giovani atleti stranieri, residenti in Italia, che gareggiano nei campionati di atletica ma non possono essere premiati se arrivano tra i primi tre perché non hanno la nostra nazionalità. Le norme di contrasto sono nate per limitare la tratta di giovanissimi talenti da parte dei club professionistici per esigenze di tutela della dignità umana e dello sviluppo di atleti italiani, ma queste prescrizioni finiscono per danneggiare ragazzi che vogliono semplicemente praticare il loro sport, allenandosi e gareggiando con i coetanei italiani”.

“Uno degli obiettivi principali dell’Edizione 2013 dei Mondiali Antirazzisti, che si svolgono da molti anni in Emilia-Romagna e che richiamano in Regione migliaia di partecipanti da tutto il mondo, è proprio la modifica dei regolamenti delle federazioni sportive italiane, che ostacolano e impediscono ai giovani nati in Italia da genitori stranieri di partecipare ad attività agonistiche. Sempre in questa direzione – aggiunge Mumolo – va l’iniziativa della “Rete G2 – Seconde Generazioni”, associazione che riunisce i figli di immigrati e rifugiati politici cresciuti in Italia, che ha lanciato una proposta, che a breve diventerà un documento ufficiale, al Coni e alle Federazioni sportive per permettere ai ragazzi, arrivati nel nostro Paese a meno di 10 anni, di tesserarsi a società o associazioni sportive seguendo le stesse procedure di un giovane italiano.”

“Con la risoluzione presentata in Assemblea legislativa – conclude Mumolo – chiedo alla Giunta di riconoscere e valorizzare lo sport quale veicolo straordinario di contrasto all’esclusione sociale ed integrazione per i ragazzi italiani e stranieri. Chiedo inoltre che la Regione aderisca alla campagna della “Rete G2 – Seconde Generazioni” e di agire per sollecitare il Governo ed il CONI perché adottino le necessarie modifiche regolamentari per consentire ai ragazzi, arrivati nel nostro Paese a meno di 10 anni, a tesserarsi a società o associazioni sportive seguendo le stesse procedure di un giovane italiano”.

4253 Risoluzione proposta dai consiglieri Mumolo, Monari, Serri, Moriconi, Paruolo, Pagani, Barbieri, Piva, Marani, Casadei, Bonaccini, Fiammenghi, Alessandrini, Carini, Zoffoli, Pariani e Montanari per impegnare la Giunta a valorizzare lo sport per favorire l’integrazione tra i ragazzi italiani e quelli stranieri, aderendo inoltre alla campagna della “Rete G2 – Seconde Generazioni” riguardante il tesseramento dei ragazzi stranieri nelle società o associazioni sportive con le stesse procedure previste per i giovani italiani (documento in data 10 07 13).

Og 2013029253