Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo ha sottoscritto una risoluzione bipartisan presentata in Assemblea legislativa sostenuta da tutta la maggioranza di centrosinistra e da molti gruppi della minoranza – sull’applicazione della Direttiva Bolkestein “approvata nel 2006 che impone, a partire dal 2015, l’affidamento delle concessioni sul demanio marittimo avvenga attraverso bandi con procedura ad evidenza pubblica”.

«Le Regioni italiane, che in più occasioni hanno espresso preoccupazione rispetto all’impatto di tale previsione su una realtà caratterizzata precipuamente da una dimensione familiare, e dunque difficilmente competitiva su un piano europeo, si sono adoperate presso il Governo affinché il provvedimento legislativo di attuazione della Direttiva favorisse comunque la continuità nella gestione degli stabilimenti ed il loro mantenimento nelle mani della piccola proprietà – ricordano i consiglieri firmatari –. In particolare le Regioni chiedevano al Governo di definire una regolamentazione omogenea dell’uso del territorio costiero dei beni del demanio marittimo, lasciando alle amministrazioni regionali la possibilità di individuare le modalità idonee alla tutela dell’identità del turismo balneare italiano; puntando alla qualificazione dei servizi per la sicurezza della balneazione e alla tutela e valorizzazione dei sistemi di piccole e medie imprese della costa».

“Nel frattempo – si legge nella Risoluzione – il recepimento da parte di alcuni Paesi europei è avvenuto con modalità che paiono contrastare con le previsioni della Bolkestein, ottenendo tuttavia il placet dell’UE”.

Un esempio è la Spagna, «che ha prorogato di ben 75 anni le concessioni demaniali marittime in scadenza nel 2018 per ragioni di tutela ambientale e per la salvaguardia del patrimonio immobiliare e imprenditoriale – proseguono i consiglieri -, evitando così l’asta pubblica prevista dalla direttiva UE».

Il caso spagnolo «richiede un confronto immediato fra Governo italiano e vertici europei. La Regione è al fianco dei lavoratori impegnati nel settore: sono 10mila gli addetti nella sola Emilia-Romagna, 500mila addetti e più di 160mila imprese in tutta Italia che rischiano di essere messe in crisi dalla direttiva europea».
Tra le priorità, oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro «è qualificare la nostra offerta turistica insieme agli operatori di spiaggia. È importante, infatti, incoraggiare normative che favoriscano investimenti per la valorizzazione del nostro arenile, da costruire insieme agli imprenditori e ai lavoratori del settore».
Con la risoluzione presentata in Aula «invitiamo il Governo ad attivarsi in sede UE affinché le medesime eccezioni riconosciute alla Spagna siano accordate a tutti gli Stati membri – concludono i consiglieri -, al fine di evitare disparità di trattamento e a sospendere l’iter di recepimento della Bolkestein in attesa dei chiarimenti necessari».

3381 Risoluzione proposta dai consiglieri Monari, Naldi, Grillini, Donini, Costi, Piva, Noè, Villani, Marani, Manfredini, Barbati, Luciano Vecchi, Alessandrini, Mazzotti, Carini, Fiammenghi, Zoffoli, Mumolo, Casadei, Barbieri, Pagani, Montanari, Bonaccini, Favia, Bartolini e Alberto Vecchi per invitare il Governo della Repubblica ad attivarsi in sede UE affinché siano accordati a tutti gli Stati membri le eccezioni riconosciute alla Spagna in merito alla sospensione del recepimento della Bolkestein in relazione alle concessioni demaniali marittime (documento in data 20 11 12).

Og 2012046035