L’aumento dell’Iva dal 4 al 10% previsto nel disegno di legge Stabilità, attualmente in discussione in Parlamento, per le prestazioni socio assistenziali ed educative rese da cooperative sociali “sarebbe come l’ennesimo colpo di grazia al welfare del nostro Paese: un aggravio di ben 510 milioni di euro ripartiti per il 70% sulla Pa e per il 30% sugli utenti finali dei servizi ed cin particolare sulle fase più deboli della popolazione sgravando sui bilanci già magri delle famiglie che si vedranno aumentare i costi oppure ridurre i servizi”.

È l’allarme lanciato da una risoluzione presentata in Assemblea legislativa dai gruppi della maggioranza e sottoscritta dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo. In Emilia-Romagna – ricorda Mumolo – operano 911 cooperative sociali che danno lavoro a 36.373 dipendenti, con un valore della produzione di oltre 1339 milioni di euro (dati Unioncamere, Rapporto sull’economia regionale): cifre che danno conto dell’importanza di questo settore”.

“L’aumento dell’IVA per la cooperazione sociale rappresenterebbe una falsa entrata per le casse dello Stato e rischia di avere un negativo effetto su servizi essenziali come la scuola, i trasporti, l’educazione e la sanità. Con la risoluzione – conclude Mumolo – chiediamo al Governo che sia cancellato l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali di tipo A, che l’introduzione delle misure su detrazioni e deduzioni siano a valere dall’anno 2013, che siano lasciate alle Ausl, nell’esercizio della propria autonomia, maggiori libertà di valutazione legate ai bisogni reali ed alla qualità dei servizi per la riduzione del 5% del proprio budget richiesta dalla spending review, e infine che le misure destinate ad impattare il sistema del trasporto pubblico locale e della scuola siano cancellate”.

Og 2012041500