A sostegno dei malati affetti da Sclerosi laterale amiotrofica (Sla) e delle loro famiglie, l’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità una risoluzione sottoscritta da consiglieri dei gruppi assembleari del Pd, Idv, Pdl, Sel-Verdi con una serie di richieste di tipo economico e assistenziale per le persone colpite da questa patologia, che nel 2011 in Emilia-Romagna rappresentavano il 20% (270 su 1.312) degli assistiti affetti da gravissima disabilità.

La risoluzione, sottoscritta tra gli altri dal consigliere regionale PD Antonio Mumolo si impegna la Giunta regionale ad agire presso il Governo per il ripristino del Fondo nazionale per la non autosufficienza, al fine di garantire continuità agli interventi sino ad oggi assicurati grazie al Fondo regionale per la non autosufficienza ,“in una garanzia di equità e qualità per i cittadini”. Si chiede poi all’esecutivo regionale di agire in tutte le sedi opportune perché sia garantita nel tempo l’offerta di una rete di servizi alle persone affette da Sla e di sostenere le loro famiglie perché sia assicurata ai malati la possibilità di permanere il più a lungo possibile a domicilio, con un’assistenza adeguata attraverso progetti individuali che tengano conto non solo della persona interessata ma anche della famiglia.

Altro impegno chiesto alla Giunta: dare seguito e continuità agli interventi regionali, avviati dal 2004, per tutte le gravissime disabilità acquisite e anche per la Sla, sviluppando e migliorando il rapporto e la collaborazione con le associazioni dei familiari.

Nel documento, infine, si chiede l’adeguamento del programma regionale con le seguenti modifiche: innalzamento dell’attuale limite di sbarramento Isee (anche considerando le modifiche che verranno introdotte a livello nazionale in attuazione dell’art. 5 della L. 214/2011); verifica della possibilità di definire un più alto livello dell’attuale assegno di cura per le persone con gravissima disabilità acquisita (e quindi anche i pazienti con Sla) sulla base di bisogni assistenziali più intensi e continui nell’arco della intera giornata, obiettivo che dovrebbe essere raggiungibile attraverso un significativo aumento dell’assegno di cura e l’ulteriore contributo di 160 euro; aggiornare i criteri di ripartizione delle risorse sulla base del numero e della condizione delle persone affette da tale patologia. Infine, alla Giunta si chiede di operare per la condivisione di strumenti di monitoraggio del programma con le associazioni, al fine di assicurare il più alto livello di collaborazione.

Og 2012025586