Il consigliere regionale PD Antonio Mumolo è uno dei firmatari di una risoluzione presentata in Assemblea Legislativa dal Gruppo del Partito Democratico per sollecitare l’adesione degli enti locali e di tutti gli attori territoriali ai protocolli di legalità introdotti dall’Emilia Romagna per monitorare e contrastare tutte le mafie.

“L’Emilia-Romagna è una terra economicamente florida, – sottolinea Mumolo – che fa molta gola alla criminalità organizzata. Per questo la Regione si è attivata da tempo con strumenti concreti di lotta alle infiltrazioni mafiose e di promozione della legalità, attraverso varie iniziative legislative, con l’attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, e tramite la richiesta dell’istituzione di una Agenzia della Dia sul territorio regionale. Lo scorso settembre si è chiuso inoltre il bando con cui la Regione ha erogato un milione di euro ad associazionismo, volontariato ed enti locali per progetti di prevenzione e di rafforzamento della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile”.

“Tra le azioni concrete messe in campo dalla Regione – afferma il consigliere – va annoverato il Protocollo d’Intesa fra l’Emilia-Romagna e le 9 prefetture della Regione e analoghe iniziative sui territori. Queste iniziative, coinvolgendo Istituzioni e soggetti operanti sui territori, mirano a creare una rete che, pur nel rispetto della competenza esclusiva statale in materia, possa riuscire a garantire un monitoraggio costante e capillare del territorio.”

“Per incentivare l’adesione ai protocolli di legalità, – conclude Mumolo – la risoluzione che abbiamo presentato oggi invita la giunta regionale a “pubblicizzare in ogni sede l’esistenza di tutti gli strumenti messi in atto per la lotta alle mafie, accelerando il processo di adesione di tutte le aziende della Regione, sollecitando l’adesione generalizzata ai protocolli di legalità da parte di tutti gli attori territoriali, a partire dalle istituzioni locali e dalle aziende pubbliche”.

OG2011042004