Il consigliere regionale Antonio Mumolo lo scorso luglio aveva firmato un’interrogazione a risposta scritta per chiedere alla Giunta regionale la sospensione dell’aumento delle tariffe ferroviarie e un intervento su Trenitalia e FER perchè rispettino i parametri di servizio previsti dai contratti, come ripetutamente richiesto da associazioni e comitati di pendolari e consumatori.

Leggi l’interrogazione
http://www.antoniomumolo.it/?p=1089

Alfredo Peri, Assessore Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità, logistica e trasporti, ha risposto all’interrogazione Regione Emilia Romagna, assicurando attenzione ai viaggiatori e ai pendolari e affermando che le modalità di incentivi all’uso del treno verranno discusse con i rappresentanti degli utenti membri del CRUFER, Comitato regionale degli utenti ferroviari dell´Emilia-Romagna.

La risposta dell’Assessore Peri

Al Consigliere Antonio Mumolo
e p.c. Al Presidente dell’Assemblea Legislativa Matteo Richetti

Oggetto: risposta a interrogazione n. 301

Il contratto di servizio per il trasporto ferroviario è in scadenza a Giugno 2011, e la clausola per un eventuale rinnovo di 3 anni prevede la valutazione delle prestazioni erogate, rispetto a parametri di qualità, nel primo triennio.
Esiste quindi la possibilità di rinegoziare i livelli di qualità attesi, anche con il coinvolgimento della rappresentanza dei viaggiatori rappresentata nel Crufer.
Deve comunque essere chiaro che la posizione da cui la Regione si appresta a ri-negoziare il contratto di servizio è pesantemente condizionata dalla minaccia di una drastica riduzione delle risorse disponibili per il trasporto ferroviario, nell’ordine di decine di milioni di euro, a seguito della scellerata decisione del governo nazionale di ridurre i trasferimenti alle Regioni agendo, in maniera privilegiata ma non unica, sui fondi destinati al trasporto pubblico e ferroviario regionale.
I tagli apportati con i decreti di Giugno minacciano da una parte la collettività che rischia di vedere ridotta la quantità di servizi di trasporto offerti, e contestualmente le imprese ferroviarie che con meno trasferimenti vedono a rischio il proprio bilancio e la possibilità di mantenere un livello occupazionale tale da garantire l’erogazione dei servizi, così come ci siamo abituati a vedere da molti anni a questa parte. E, nonostante un pensiero diffuso soprattutto tra chi non viaggia, i servizi non versano in una condizione catastrofica. Per ora.
E’ innegabile che dal 2001 ad oggi sia aumentata di molto l’offerta di trasporto ferroviario, pur con tutti i limiti che la presenza dei cantieri per l’Alta Velocità ha imposto allo sviluppo dei servizi laddove sono più necessari, cioè nel nodo bolognese.
Il tema all’ordine del giorno è diventato, da giugno in poi, il mantenimento del livello di servizio, e contestualmente della capacità produttiva delle imprese ferroviarie, Trenitalia e FER, che operano in regione.
E’ in questo quadro che si colloca la decisone di autorizzare l’aumento delle tariffe avvenuto dallo scorso 1 agosto. Il riferimento al processo di integrazione tariffaria “mi muovo” non è la determinante di questi aumenti: è la cornice in cui si tenta di raggiungere una omogeneità tariffaria in regione, che peraltro con pragmatismo sta procedendo.
Vorrei rassicurare che la Regione Emilia-Romagna si muove all’interno della problematica delle tariffe ferroviarie, resa complessa dalla politica commerciale di Trenitalia che cerca in tutti i modi, anche spregiudicati, di massimizzare i propri incassi, con una attenzione rivolta ai viaggiatori e soprattutto ai pendolari.
Gli abbonamenti annuali per studenti sono aumentati in media dell’1,16%; gli abbonamenti annuali ordinari del 1,22%; gli abbonamenti mensili del 3,69%.
Si sono salvaguardate, con aumenti contenuti, le classi di pendolari più numerose: per il 95% di essi l’aumento degli abbonamenti annuali e mensili sarà nell’ordine di 2 euro per il mensile e di 10 per l’annuale.
Tra le condizioni poste alle imprese ferroviarie dalla Regione, insieme all’autorizzazione ad aumentare i prezzi, c’è la adozione di tariffe agevolate orientate alle famiglie che usano occasionalmente il treno: prevedendo condizioni più favorevoli, ad esempio nei giorni festivi, tali da rendere competitivo l’uso del treno rispetto a quello dell’auto privata. Auto privata che viene percepita per i soli costi di carburante più pedaggio, ed in quanto tale viene generalmente ritenuta conveniente rispetto al trasporto pubblico già a partire da 2 passeggeri a bordo.
E’ evidente che le modalità di questa ed altre forme di incentivo all’uso del treno verranno discusse con i rappresentanti degli utenti membri del CRUFER.
Quelli che ci attendono sono mesi cruciali in cui l’obiettivo sarà di mantenere quanto fino ad ora conquistato. Aver autorizzato un aumento dei prezzi ferroviari, poiché dalle tariffe le imprese ferroviarie ricavano circa il 43% dei propri introiti, è un misura che va nella direzione di resistere alla disgregazione del sistema che i provvedimenti del governo hanno innescato.

Alfredo Peri
Assessore Programmazione territoriale, urbanistica, reti di infrastrutture materiali e immateriali, mobilità, logistica e trasporti, ha risposto all’interrogazione Regione Emilia Romagna