«Inconcepibile pagare oltre 300 euro per volare da Roma a Milano»

Federconsumatori ricorre al Tar contro il monopolio Cai sulla tratta Roma-Milano e il provvedimento con cui il governo ha bloccato il controllo Antritrust sulla nuova Alitalia. Lo hanno reso noto in una conferenza stampa il presidente nazionale dell’associazione, Rosario Trefiletti e l’Avvocato Antonio Mumolo, secondo i quali «pagare oltre 300 euro per viaggiare in aereo da Roma a Milano non è ammissibile».

Il video della conferenza stampa

Sospensione dei provvedimenti Antitrust, con i quali l’Autorità garante della concorrenza e il mercato ha di fatto recepito la legge del governo sulla sospensione per tre anni dei controlli sulla posizione dominante della Cai, e richiesta alla Corte Costituzionale di verificare la legittimità costituzionale dello stesso atto governativo. E’ quanto prevede il ricorso che l’associazione Federconsumatori ha deciso di presentare al Tribunale amministrativo, per ovviare alla «posizione assolutamente dominante della nuova Compagnia, in violazione della legge Antitrust».

Sotto gli occhi dei riflettori, in particolare, ci sarebbe la soluzione di monopolio con cui la nuova Alitalia starebbe gestendo le tariffe di alcune tratte nazionali, tra cui, soprattutto, quella Linate-Roma.

«E’ inammissibile che a causa dell’assenza di concorrenza i passeggeri siano costretti a pagare più di 300 euro per viaggiare in aereo da Roma a Milano – è la denuncia del presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti – Con queste cifre si vola fino a New York o a Brasilia».

Al centro del ricorso al Tar, che Federconsumatori ha già notificato e che presenterà nel giro di pochi giorni, c’è la legge 166 del 2008, con la quale il governo ha stabilito che la nuova situazione di monopolio creatasi in seguito alla nascita della Cai non può essere soggetta all’autorizzazione Antitrust per un periodo di tre anni. In questo arco di tempo, dunque, all’Autorità garante spetterebbe solo il compito di emanare delle prescrizioni che, secondo il legale di Federconsumatori Antonio Mumolo, «non incidono minimamente sulla posizione di monopolio creatasi» e che, anzi, contrastano con lo stesso statuto dell’Antitrust.

Per questo motivo, dunque, l’associazione di tutela dei consumatori ha deciso di impugnare presso il Tar questi provvedimenti dell’Autorità garante, chiedendone la sospensione dell’efficacia e un successivo ricorso alla Corte costituzionale per la verifica della presunta incostituzionalità della legge da qui questa situazione ha avuto origine, la 166 del 2008.