Lunedì 30 maggio l’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus ha dato un contributo alla risoluzione del problema di un senza tetto che viveva in Piazza Santo Stefano. Antonio Mumolo è intervenuto in Consiglio Comunale per raccontare la vicenda.

Intervento di prima seduta nel Consiglio Comunale del 6.06.2005

UN AIUTO CONCRETO

Lunedì 30 maggio l’Associazione Amici di Piazza Grande Onlus ha dato un contributo alla risoluzione di un problema che si portava avanti ormai da moltissimo tempo.
Da molti mesi, infatti, in Piazza S.Stefano, si era fermato stabilmente a vivere sotto il porticato Roberto (il nome è di fantasia), portando con sé tutta la roba e gli effetti personali necessari alla vita quotidiana.
Bologna è una città ospitale anche verso le persone senza fissa dimora e Roberto vi ha trovato accoglienza e aiuto, pur nella difficile situazione di chi vive in strada: comprensione che egli ha sempre ricambiato con educazione e cordialità. Nelle ultime settimane, però, i residenti della zona avevano segnalato più volte la presenza di Roberto alla Polizia Municipale, per la difficile situazione igienica, aggravata dall’arrivo del caldo estivo e, soprattutto, perché il materiale accumulato stava diventando ingombrante. In seguito alle segnalazioni i Vigili Urbani hanno iniziato ad emettere contravvenzioni per occupazione di suolo pubblico. I Vigili stessi sono consapevoli che questo tipo di provvedimento è perfettamente inutile, perché non risolve la natura vera del problema di Roberto, che dovrebbe essere aiutato a recuperare il desiderio di vivere sotto un tetto, ad avere maggiormente cura di sé e, possibilmente, a tentare anche un recupero della sua capacità lavorativa.
Piazza Grande ha preso contatti con i Vigili Urbani per cercare di affrontare insieme il problema.
Parlando con Roberto, i volontari lo hanno convinto a spostare, con i mezzi di Piazza Grande, le sue cose al capannone dell’Associazione.
Grazie anche alla disponibilità dei Vigili, i volontari si sono recati con il furgone dell’Associazione per aiutare Roberto nel trasloco delle sue proprietà, che ora sono presso il capannone di Via Libia. L’intervento dei Vigili Urbani si è svolto in un clima di grande collaborazione e rispetto, senza mai calpestare, non solo i diritti, ma anche la sensibilità di Roberto.
Tutti i presenti, infatti, si sono resi ben conto che Roberto stava lasciando a malincuore quella che comunque considerava la sua “casa”.
Nei prossimi giorni, e sempre in coordinamento con il Servizi Sociali del Comune di Bologna, l’intervento a favore di Roberto proseguirà, tentando il suo inserimento presso il dormitorio di Via Lombardia.

Questo tentativo rappresenterà la seconda fase dell’intervento di assistenza: quella più difficile. Roberto, infatti, è legato ai tempi e ai modi della vita di strada e fa molta fatica ad accettare le regole della convivenza in un dormitorio.
L’impegno dell’Associazione è quello di portare progressivamente Roberto, se desidererà farlo, ad una vita diversa.
Un intervento coordinato che, partendo dal rispetto della dignità della persona che vive in strada, unisce le forze di vari attori sociali e prende in esame tutti gli aspetti del problema – dalla casa al tentativo di inserimento lavorativo – pur non garantendo mai a priori il successo finale, si dimostra essere il migliore approccio possibile.
Diversamente, ogni intervento agisce solo sul sintomo, lasciando intaccato il cuore vero del problema che, prima o dopo, si ripresenterà, irrisolto, alla cittadinanza.

Antonio Mumolo

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